Scipione Pulzone, detto il “Gaetano”

Alla scoperta di un grande artista nato nella nostra splendida città

Forse pochi sanno che tra i tanti motivi per cui è spesso citata sui libri di storia, Gaeta ha anche il vanto di essere stata la città natale di un grande artista del Cinquecento, Scipione Pulzone, ricordato come Il Gaetano proprio dalla nostra città che gli ha dato le origini. Dopo questa scoperta, abbiamo deciso di conoscerlo meglio.

Il Gaetano è stato uno dei più originali interpreti pittorici dell’età della Controriforma ed è uno degli artisti più apprezzati. Nasce nel 1544 a Gaeta e muore a Roma nel 1598, all’età di 54 anni. La sua formazione è avvenuta a Roma, città in cui ben presto si è affermato nel campo della ritrattistica, raggiungendo molta fama a livello europeo. Il suo biografo è stato un estimatore di molti dei suoi ritratti per i quali ha scritto molte strofe dedicate a lui.

Parlando delle sue opere autonome, queste sono state definite “arte senza tempo” dai critici, perché non avevano un preciso contesto storico, ma erano basate su un esperto utilizzo di elementi stilistici arcaicizzanti, che suscitavano un sentimento di pietà e di meditazione religiosa. Il primo ritratto pulzoniano noto é quello di Giovanni Battista Giordani, in collezione privata eseguito nel 1568.

La sua arte da Gaeta è estremamente legata alla sua epoca e ai suoi committenti, soprattutto i Gesuiti, e seppe precorrere i modi carracceschi nella cernita dei modelli da utilizzare per comporre le opere.

Tra le più importanti opere ricordiamo: “Immacolata concezione” che venne replicata nel 1582-83 per la Confraternita dell’Annunziata di Gaeta, in occasione di un soggiorno dell’artista nella città d’origine.

Nel 1584 il Gaetano soggiornò brevemente a Firenze, dove diede inizio al ritratto ufficiale di Francesco I. Da Firenze nel 1584 il pittore si trasferì a Bracciano per effigiare Marcantonio II Colonna. Il ritratto, a figura intera, conservato nella Galleria Colonna, è ispirato al ritratto di Filippo II dipinto da Tiziano nel 1551 ad Augusta. Sul finire del 1584 l’artista si è recato a Napoli per rendere omaggio alla vedova del Colonna, Felice Orsini, alla quale ha consegnato due versioni del ritratto del defunto marito. Nel 1588 il pittore ha realizzato “La Madonna degli Angeli”, destinata alla Chiesa dei Cappuccini di Mistretta, che, come la pala di Milazzo, per l’impianto compositivo richiama modelli raffaelleschi.

Caetani è il committente della “Crocifissione di S. Maria in Vallicella” a Roma. I filippini chiedono di esporre un cartone dell’opera sull’altare già nel 1583; la pala, però, terminata nel 1586, è stata consegnata solo nel 1593, a causa del ritardo del saldo. Oggi si conoscono due disegni relativi alla Vergine, uno agli Uffizi, l’altro presso l’Istituto centrale per la grafica.

Tra il 1589 e il 1590 Pulzone soggiorna nuovamente a Firenze, dove esegue gli smaglianti ritratti del granduca Ferdinando I, che ha già effigiato come cardinale, e della consorte Cristina di Lorena, ora esposti agli Uffizi e a Palazzo Pitti, nella Galleria Palatina, firmati e datati 1590.

Anthea Rot e Noemi Santamaria Moschetta